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Novellino si arrende al Napoli – Allan esemplare, Jorginho regia da Oscar. Top e flop del match al “Barbera”

allanUn esordio amaro per l’amato ex Walter Novellino, sulla panchina del Palermo; i tifosi siciliani potevano aggrapparsi alla cabala, in quanto il “Monzon” non è mai stato sconfitto dal Napoli, dato che nei quattro precedenti ha ottenuto due vittorie e altrettanti pareggi.

Nemesi storica che, fatalmente, non sortisce effetto: il Palermo esce dal suo stadio con una sconfitta, di misura nel risultato, ma grande quanto una casa in fatto di gioco. Il Napoli è troppo, anche per l’effetto dei numeri e dalla “cazzimma” invocata da Novellino: Sarri ha i suoi titolarissimi, con Higuain principe di una manovra ormai mnemonica e vincente. Senza pensare alla Juventus, ancora distante tre lunghezze, il Napoli ha le sue certezze, il suo gioco, il suo obiettivo: crederci.

Reina: determinante sul tiro (unico) di Vazquez nel primo tempo. Nella ripresa qualche presa alta, nulla più. 6

Hysaj: dalle sue parti ha transitato un cliente non facile come Vazquez: è riuscito a contenerlo con grande grinta e qualità. 6,5

Koulibaly: lo spirito guerriero come al solito dentro gli rugge a livelli altissimi. Il senegalese gioca con anticipo e intelligenza, nonostante qualche intervento indisciplinato. 6,5

Albiol: la faccia sporca della difesa partenopea. Usa la clava, come gli uomini della preistoria; difensore fatto e finito. 6,5

Ghoulam: non è impetuoso come con il Chievo, ma comunque positivo. 6,5

Jorginho: l’unico che potrebbe giocare nel calcio di una volta, come insegna Bora Milutinovic; smista, ricama e graffia con una naturalezza innata. 7

Hamsik: talvolta musicista, talvolta direttore d’orchestra. Oggi si limita ad un lavoro dietro le quinte, la lucidità (l’influenza che l’ha colpito nelle ultime ore ha messo in dubbio la sua presenza fino a poco tempo prima del fischio d’inizio) è ad intermittenza. 6

Allan: è il centrocampista napoletano che recupera di più, dieci palloni, a livello da difensore. Passa dal centro-destra alla trequarti con una facilità impressionante, mettendo a tacere le voci che lo volevano fuori fase. Bentornato! 6,5

Callejon: sparisce a lungo, poi torna quando gli altri sono stanchi. Poi sparisce di nuovo, sostituito da Mertens. 6

Insigne: per quasi un’ora largo a sinistra. Parte bene, nella prima frazione è uno dei migliori; nella ripresa a lungo marginale, costretto a vigilare sulle – seppur rare – avanzate del Palermo. 6

Higuain: l’uomo dei record: 27. Impressionante, insostituibile. I difensori del Palermo, nonostante una discreta prestazione, sono ancora lì che girano al “Barbera”. 7,5

Mertens: dà brio in avanti, Sarri usa la sua freschezza per affossare il Palermo. Ci riesce a metà. 6,5

Lopéz: lo spagnolo dà fiato a capitan Hamsik. Partecipa alla manovra azzurra con buona verve agonistica. 6

El Kaddouri: tiene palla con intelligenza. sv

Sarri: la squadra gioca e si diverte, manca un po’ di concretezza. La partita andava chiusa con il secondo gol, ma di certo non si può imputar nulla al tecnico toscano. 6,5

Palermo (4-3-2-1): Sorrentino 7; Andjelkovic 6.5, Gonzalez 6, A. Struna 5, Pezzella 6; Hiljemark 5 (81′ Balogh), Chochev 5, Quaison 4.5 (Trajkovski sv); Jajalo 5.5, Vazquez 6; Gilardino 5 (54′ Djurdjevic 5). All. W. Novellino 6.

Foto: rete internet