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Processione di San Gennaro a Napoli: perché si chiama degli “infrascati”

E’ prevista per sabato 6 maggio a Napoli la processione di San Gennaro, il patrono della città partenopea. Scopriamo alcuni dettagli su uno degli eventi maggiormente atteso nel capoluogo campano. A cominciare dal perché la processione in passato era chiamata degli “infrascati”. Un nome che desta parecchia curiosità ma che in definitiva pochi conoscono.

A Napoli la processione di San Gennaro è un evento attesissimo dalla popolazione. Ma anche dai turisti, attratti dalla passione che i napoletani hanno nei confronti del Santo patrono della città. La processione di San Gennaro a Napoli è nota anche come “processione degli infrascati”. Andiamo a scoprire il perché.

Ci sono, su tutte, due versioni su questo nome particolare. Il primo fa riferimento a delle corone di fiori che il clero utilizzava per coprirsi il capo dalle intemperie, soprattutto dal calore del sole. Ma questa è solo una delle storie che provengono dal passato. Infatti vi è anche una seconda versione che farebbe luce sull’etimologia di questo nome così particolare.

E che proprio a Napoli può avere delle accezioni non sempre positive. Nella seconda versione si parla dei devoti partecipanti alla processione e dei cesti che portavano in testa, denominati appunto “infrascati” e che contenevano i doni e le offerte per il santo. Ma da dove deriva esattamente questo particolare nome? Ecco i dettagli.

Processione di San Gennaro a Napoli, la storia degli “infrascati”

La storia racconta che l’origine della processione degli infrascati risale al XVI secolo, quando la città di Napoli era in preda a una grave carestia. La popolazione si rivolse allora al santo patrono San Gennaro, chiedendo la sua protezione e il suo aiuto per superare la crisi. In risposta alle preghiere dei devoti, San Gennaro avrebbe fatto scendere dal cielo una pioggia di grano, che salvò la città dalla fame.

Per ringraziare il santo, la popolazione decise di organizzare una processione portando sulla testa dei cesti colmi di grano e altri prodotti agricoli, da offrire come doni alla cappella di San Gennaro. Con il passare del tempo, la tradizione degli infrascati si consolidò sempre di più e divenne parte integrante della processione di San Gennaro.

Oggi, gli infrascati portano sulla testa non solo cesti di grano, ma anche altri doni, come fiori, candele, ex voto e offerte in denaro. La processione degli infrascati si svolge il primo sabato di maggio, in concomitanza con la festa della Madonna di Pompei, e raccoglie migliaia di devoti che partecipano alla processione indossando abiti tradizionali e portando in testa i cesti di doni.

La processione degli infrascati è un momento di grande devozione e partecipazione per la comunità napoletana, che si unisce per rendere omaggio al santo patrono della città e ringraziarlo per la sua protezione e il suo aiuto. L’origine del nome “infrascati” è quindi legata a una leggenda che racconta di un miracolo di San Gennaro, ma è diventata nel tempo un elemento distintivo e caratteristico della processione napoletana