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Rugby: intervista a Giuseppe Casino – Delegato Provinciale Caserta

Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai dirigenti del Comitato Regionale Campano della Federazione Italiana Rugby. Questa settimana si accendono i riflettori sull’area casertana grazie al contributo del dott. Giuseppe Casino, primario ospedaliero con oltre quarant’anni di carriera alle spalle interamente spesi in terra campana. Classe ’55, è l’attuale fiduciario provinciale di Caserta nonché fondatore, Presidente e medico sociale del Rugby CLAN S. Maria Capua Vetere.

Un legame solido e duraturo quello tra Casino, la palla ovale e la città di Santa Maria Capua Vetere, centro che gli ha dato anche i natali: “Mi interesso delle vicende ovali casertane sin dalla fine degli anni Settanta, quando per motivi familiari sono tornato a vivere qui andando via da Napoli” – esordisce il dirigente, che ha alle spalle anche una lunga carriera da giocatore – “Da piccolo ho iniziato a prendere confidenza con l’ovale grazie al mitico trofeo Pomicino, storica manifestazione tra scuole napoletane, poi dopo alcuni anni al CUS Napoli è arrivato il trasferimento nel casertano e quindi ho fondato con mio padre ed i miei fratelli una prima squadra dato che il rugby in zona non esisteva. In seguito ci trasformammo in Amatori Caserta, poi divenuti Coima Caserta, ma la mancanza di strutture ci ha sempre portati a chiudere le attività; nel ’93 la creazione del CLAN insieme a Lello Piccolo e tanti altri ex del rugby casertano, dove oltre a creare una società abbiamo fatto sorgere un campo da rugby dal nulla. Praticamente solo il limite di età mi ha fermato, ma ora preferisco coordinarle le attività piuttosto che viverle in campo”.

Anni di vita rugbistica che hanno consentito l’evolversi di rapporti preziosi con gli organismi territoriali: “Spendo abitualmente la mia credibilità professionale per farla diventare la credibilità del movimento che rappresento, al fine di poter ricevere adeguato audit dalle istituzioni. Amministratori locali e regionali, CONI, federazioni, enti turistici, commerciali e scolastici, tutto votato ad un proselitismo continuo che alimenta le giovanili, accresce il movimento nelle scuole. Costanza e programmazione danno questi frutti, grazie al lavoro continuo non si arriva a questi risultati per caso”.

Sono oltre quarant’anni che la palla ovale rimbalza nel casertano, e continuerà a farlo ancora a lungo: “Il rugby a Caserta è una realtà che resterà sul territorio a prescindere dagli uomini che lo gestiranno dopo di me” – afferma Casino – “Abbiamo un discreto numero di tecnici formati, molti dei quali laureati in scienze motorie, e verranno potenziati per aumentare il numero di istituti che inseriranno nel proprio POF il rugby. È pur vero però che i quadri tecnici sono esclusivamente formati da volontari, ma l’obiettivo è ottenere finanziamenti federali a progetto per il rimborso di tecnici dedicati alla promozione in tutta la provincia per lo sviluppo del rugby di base”.

Idee chiare per il Delegato Provinciale di Caserta, che illustra in chiusura le linee guida dei mesi a venire: “Si lavora alacremente per risolvere quanto prima la trattativa con il Comune di Santa Maria Capua Vetere in modo da stabilizzare la nostra presenza allo stadio del rugby cittadino. Compiuto questo passo, fondamentale per il movimento, concretizzeremo l’avviamento dell’attività giovanile in altri tre comuni della provincia in quanto abbiamo già una rete di contatti attiva. Tutti potranno così beneficiare del campo, a partire dalle attività giovanili”.

Foto e fonte: C.R. Comitato Campano Rugby / Gianclaudio Romeo