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Siate affamati, siate folli. Siate il Napoli. Tre punti d’oro a Bergamo, top e flop di Atalanta-Napoli 1-2

Siate affamati, siate folli. Siate il Napoli. Tre punti d’oro a Bergamo, top e flop di Atalanta-Napoli 1-2

Esame da grande, in un clima non certo facile da respirare. Si gioca allo stadio Azzurri d’Italia contro la rognosa Atalanta, l’allungo della Juve dopo la tredicesima vittoria in quattordici partite obbliga la truppa di Ancelotti a non commettere passi falsi se vuole tenere ancora aperto il confronto con i campioni in carica. A otto giorni esatti dalla sfida decisiva per l’accesso agli ottavi di Champions League, il Napoli formato Europa non si lascia distrarre dal Liverpool e conquista tre punti davvero sofferti, in una gara storicamente difficile per fattori sia tecnici che ambientali. A Giacomelli è affidato – oltre che quello di dirigere una partita – l’arduo compito di valutare il comportamento degli ultrà atalantini, rei di cori beceri di discriminazione territoriale nei confronti degli ospiti. Ma passiamo all’argomento più importante. Passiamo al campo di gioco. Un Napoli attento in difesa e caparbio in attacco, con fame e un pizzico di follia (da qui il monito di Jobs quando tenne il famoso discorso del 12 giugno 2005 ai laureandi dell’Università di Stanford), ottiene tre punti d’oro in uno stadio ostico per chiunque. Di spada e fioretto, Spagna e Polonia. Ruiz e Milik. Di mezzo, l’ex Duvan. Spettacolo ed euforia, dramma e ingegno. Fame e follia.

NAPOLI

OSPINA 6: sicuro nelle uscite, fa buona guardia sul Papu e Freuler. Nulla può sulla conclusione ravvicinata dell’ex Duvan Zapata.

MAKSIMOVIC 5.5: ha l’arduo compito di fronteggiare a turno Gosens, Gomez e l’indiavolato Zapata. Qualcosa patisce, soprattutto in lucidità, ma opera buoni salvataggi. Con i suoi centimetri si è reso fondamentale nelle sfide Champions, in questa partita ha cercato di tamponare come meglio possibile.

77° HYSAJ 6: lavoro ordinato in una fase di gara convulsa.

ALBIOL 6.5: ministro della difesa, sembrava costretto al forfait dopo il colpo subito domenica scorsa contro il Chievo. Ma è troppo importante, Ancelotti non rinuncia facilmente all’ex Real.

KOULIBALY 6.5: prende piano piano le misure al corazziere Duvan, ma c’è da soffrire. Il suo compito non è per niente agevole, se la cava con fisico e mestiere.

MARIO RUI 7: il migliore dei suoi, insieme a Milik. Tiene a bada come può la freccia olandese Hateboer, è lucido nelle due fasi e protagonista del cross che consente al bomber polacco di decidere il match. Tambureggiante.

CALLEJON 6: dà il proprio contributo di qualità ed esperienza, anche se non è serata per palati fini. Più di sciabola che di fioretto.

ALLAN 5.5: abulico per un tempo, non sembra lui. Si riprende nella ripresa, quando l’Atalanta sembra credere nella rimonta.

HAMSIK 6: controllo della palla, gestione della zona centrale, e qualche errorino. Veniale.

FABIAN RUIZ 7: ha molte potenziali palle-gol, sfrutta (solo) la prima. Prestazione di sostanza e interdizione, discreto anche nel lavoro sporco. I galloni del titolarissimo ormai li ha tutti.

77° ZIELINSKI 6: buon ingresso, con varie avanzate in ripartenza.

INSIGNE 6.5: difende il pallone e fa salire la squadra con fare da leader, dopo un assist al bacio per Ruiz al momento del gol. Fa penare il suo mister e tutti i suoi tifosi dopo uno scontro fortuito con Berisha, ma si riprende alla grande.

MERTENS 5.5: servito poco, mai realmente pericoloso. Il terzetto difensivo di Gasperini lo contiene benissimo.

82° MILIK 7: ripaga la fiducia a tempo del suo allenatore risultando decisivo. Aggancia un cross meraviglioso di Rui e fredda Berisha con una conclusione tagliente e precisa. Mortale.

ANCELOTTI 6.5: il Napoli sa soffrire, il coefficiente di difficoltà di questa gara era molto alto. Ha insistito sulle motivazioni, la sua squadra ha risposto bene. Anche dalla panchina.

ATALANTA (3-4-3) – Berisha 6; Mancini 6 (89° Tumminello sv), Palomino 5.5, Masiello 6; Hateboer 6, de Roon 5.5, Freuler 6.5, Gosens 6; Gomez 6.5, E. Rigoni 6.5, Duvan Zapata 7.5. All: Gasperini 6.5.

Foto: rete internet