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Torna la serie A, torna il Napoli – Partita pazzesca, azioni ogni minuto e sette gol realizzati. Fiorentina dinamica, azzurri brutti e cattivi 

Torna la serie A, torna il Napoli – Partita pazzesca, azioni ogni minuto e sette gol realizzati. Fiorentina dinamica, azzurri brutti e cattivi 

Oggi non è un sabato normale di fine agosto. Oggi suona la campanella, si aprono gli stadi e finiscono le vacanze dopo il “rompete le righe” di maggio. E come per i bambini, forse più dei bambini, sembra una festa, dopo circa tre mesi di attese, parole, fantamercato, trattative, sogni di mezza estate, prove costume ed ombrelloni piantati nella sabbia. Caldo torrido, afa, griglie scudetto e griglie di pietanze. Riparte quel momento liturgico nella vita di tutti i devoti a quella religione laica che è il calcio. Si riaccende la magia del campionato, e non ci sono santi che tengano. Torna la Serie A, torna con un match di cartello in questo suo primo sabato di calcio: la nuova Fiorentina a stelle e strisce al Franchi ospita l’ambizioso Napoli dell’Ancelotti bis che vuole subito rispondere alla Juventus, corsara al Tardini. Partita pazza e pioggia di gol tra primo e secondo tempo, in un monologo viola deciso invece dal tridente azzurro. Tanti errori, direzione molto discutibile dell’arbitro Massa di Imperia, un grande carattere. Pronti, via, e subito la linea verde di mister Montella mette all’angolo il ben più rodato team azzurro, tramortito dalla foga di Chiesa &co. Grandissimo primo tempo della Fiorentina che però rientra negli spogliatoi sotto di una rete: vantaggio dell’ex felsineo Pulgar su rigore machiavellico concesso dal nuovo regolamento, la formazione partenopea trova pareggio e vantaggio nel giro di pochi minuti, capitalizzando le due uniche occasioni create. Il tutto, griffato Dries Mertens: prima una conclusione dal limite che Dragowski non riesce a respingere, poi il rigore procurato furbescamente dall’attaccante belga e realizzato da Insigne. Stessi uomini nella ripresa, stessi ritmi forsennati della Fiorentina, Napoli attendista e cinico. Stesso copione, insomma. Comincia a sentirsi la stanchezza per le due squadre, dopo una partita interpretata per almeno un’ora a livelli incredibili, giocati con grande cuore e carattere dopo una partita comunque macchiata da tante, troppe imprecisioni. I partenopei la spuntano grazie alla doppietta di Insigne e i gol di Mertens e Callejon. Lo spettacolo è appena iniziato, bentornato campionato.

Napoli

Meret 5.5: nessuna parata di rilievo, tre sberle dove può fare ben poco.

Di Lorenzo 5.5: esordio thrilling contro l’esterno più temuto della serie A. L’impatto di Chiesa è devastante, lui cerca di contenerlo come può.

Manolas 6: lo stadio di Firenze non gli porta molta fortuna. L’ultima volta, in giallorosso, ne uscì con le ossa rotte e sette gol subiti. Oggi ringrazia i suoi compagni d’attacco se può uscire dal Franchi col sorriso.

Koulibaly 5.5: si sveglia un po’ nel finale, per contenere le ultime – ma ormai stanche – scorribande viola.

Mario Rui 5: il miglior Rui è rimasto a Dimaro. Dopo essersi guadagnato la conferma a suon di buone prestazioni durante il ritiro, si presenta al Franchi appesantito, nervoso e a tratti irritante.

72° Ghoulam 6: buon impatto dell’algerino, subito frizzante sulla sua fascia di competenza.

Callejon 8: è l’uomo del match, insieme ai suoi compagni fidati. Lui è una spanna sugli altri però. Perché? Per come interpreta il ruolo, qualunque ruolo. Da vedere e rivedere. Calciatore totale, assoluta garanzia.

Allan 5.5: è tornato solo un paio di settimane fa dalle vacanze dopo i fasti carioca, sembra un po’ fuori fase, in ritardo spesso contro i giovani dinamici viola.

72° Elmas 6: gioca con fare da veterano. Non ha ancora vent’anni. Bene.

Fabian 5.5: sprazzi di bel calcio, un po’ all’inizio, un po’ sul finale. Poi, i crampi.

Zielinski 6: bello a metà, coinvolto di striscio negli squarci sui gol. Nella buona e nella cattiva sorte.

Insigne 7.5: un po’ incartato dalla ben schierata difesa viola della prima frazione, nella ripresa si prende un po’ la scena, con qualità e assist. Questa dovrà essere la stagione della continuità e al contempo della definitiva consacrazione, la “prima” è buona.

Mertens 7.5: al settimo pallone giocato si ritrova autore di un gol e di un rigore (dubbio) procurato. Apriscatole azzurro.

84° Hysaj sv

Ancelotti 6: nell’immediata vigilia si presentava con il suo tipico ghigno picaresco:”Obiettivi raggiunti, abbiamo la qualità per lottare e per provare a vincere lo scudetto”. Dopo questa gara, solo il suo tridente merita, con idee schemi e movimenti soliti. Dietro succede di tutto, ma la reazione è veemente.

Fiorentina (4-3-3) – Dragowski 5.5; Lirola 6, Milenkovic 6.5, Pezzella 5, Venuti 6.5; Pulgar 7, Badelj 6 (73° Benassi 6), Castrovilli 7; Chiesa 7.5, Vlahovic 6 (61° Boateng 6.5), Sottil 6.5 (78° Ribery 6). All. Montella 6.5.

foto: rete