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Un Napoli immaturo si ferma troppo presto allo Stadium, ma con la Juve ancora una volta troppi errori arbitrali…

Un Napoli bello solo per 15′ minuti non può pretendere di far paura alla Juventus in casa propria, perchè si sa che contro i cannibali della serie A difficilmente riesci a stare a galla se non si gioca la partita perfetta per 90′. O almeno si deve provare a farlo. E invece il Napoli si è sciolto nonostante l’avvio sia stato entusiasmante: il palo di Zielinski e il gol di Mertens sono stati episodi favorevoli ma che hanno solo illuso il popolo partenopeo che già si fregava le mani immaginando la ‘presa di Torino bis’, ma a differenza di un anno fa il risultato finale è stato amaro soprattutto perchè di fronte c’è stato un’avversario cinico che ha approfittato solo ed esclusivamente degli errori dei singoli calciatori di Ancelotti. Peccato per l’esito finale, questa Juve gioca male e vince per episodi favorevoli nonostante abbia l’organico più forte in assoluto, e proprio per questo la rabbia per non aver raccolto punti stasera è doppia. Non bisogna mai gettare la croce sui singoli quando si perde, ma ancora una volta ci dispiace sottolineare la fragilità di capitan Hamsik che è stato – nell’ennesima gara importante – l’uomo in meno della squadra, e nel momento del dominio azzurro proprio un suo errore in fase di appoggio ha dato il via libera al gol del pareggio bianconero. Da quel momento in poi il Napoli è uscito dal campo giocando solo a fiammate d’orgoglio la partita che si è complicata anche oggi per discutibili decisioni del direttore di gara che ha cominciato ad estrarre gialli per gli azzurri graziando a più riprese Bonucci e compagni. Una gara condizionata da piccoli episodi che l’hanno man mano indirizzata. L’ingenuità di Mario Rui (quando ormai si era sul 2-1) ha definitivamente compromesso un match che il sinistro di Callejon su Szczęsny a botta sicura avrebbe riaperto. Un vero peccato, anche perchè il Napoli avrebbe potuto pareggiare anche in inferiorità numerica, ma alla fine il punteggio impietosi di 3-1 non ha ammesso repliche. Le note positive stasera sono poche, un passo indietro rispetto alle ultime uscite sia in difesa che in attacco, ma questa sconfitta non deve compromettere nulla per una squadra che è ancora un cantiere e che può ancora migliorare. Purtroppo davanti c’è una corazzata come la Juventus che le partite in un modo o nell’altro le vince sempre e la lotta per lo scudetto potrebbe ben presto ritenersi chiusa. Per la seconda piazza non ci dovrebbero essere problemi, ma con una Champions ormai compromessa e il campionato chiuso il rischio per il Napoli di Ancelotti potrebbe essere quello di giocare senza obiettivi concreti da raggiungere, continuando nella corsa senza tituli che da troppi anni regala piazzamenti senza trofei. E’ ovvio che la squadra non dovrà pensare al -6 a fine settembre, dovrà lottare partita dopo partita cercando sempre la vittoria, per il resto ci toccherà – anche quest’anno salvo colpi di scena clamorosi – di vivere alla giornata magari puntando tutto alla coppa Italia. Unico trofeo che si potrebbe mettere in bacheca in attesa di annate migliori. Il progetto di Ancelotti è appena al primo anno, è chiaro che non si può pretendere molto e subito, ma alla società un avvertimento va fatto: anche col più bravo sulla panchina occorrono sacrifici economici e campioni in mezzo al campo se si vuole puntare alla vittoria! Pensi a questo ADL, invece di fare guerre inutili contro Comune e tifosi!

Foto: SSC Napoli