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Un Super Napoli mette la freccia e scavalca la Roma. Domani a San Siro la gara verità…

curva sarriOrmai possiamo chiamarla tranquillamente ‘Sarrilandia’: che sia in casa o in trasferta poco conta, il Napoli gioca un calcio scintillante, da applausi a scena aperta e continua a deliziare il palato di tutta Italia con prestazioni a senso unico che rasentano la perfezione e tramortiscono gli avversari di turno che contro gli azzurri ci capiscono davvero poco. Possesso palla, giocate pregevoli e di classe, azioni da Play Station e caterve di gol segnati: quando tutti sono in giornata è difficile tenere testa ad una squadra come quella costruita dal profeta di Figline che – senza cali di tensione e disattenzioni difensive – avrebbe meritato anche in questa stagione qualcosina in più. E invece a tre giornate dai titoli di coda Hamsik e compagni devono ancora sudarsi l’accesso diretto in Champions e sperare che domani da Milano possano esserci notizie positive in chiave secondo posto. Solo una Juventus cannibale è riuscita, in parte, ad oscurare il viatico esaltante dei partenopei che in ogni caso si possono fregiare del titolo di ‘miglior gioco’ e di spettacolo, primati effimeri ma che danno il giusto premio a dei ragazzi che in campo si divertono prima di andare a memoria. Il solo neo di quest’anno rimane quello dei punti gettati al vento contro modeste compagini, mancate vittorie che – chissà – avrebbero addirittura potuto permettere di tenere i bianconeri sulle spine per lo scudetto. Ma ormai è inutile pensare a quello che poteva essere e non è stato, l’obiettivo secondo posto a 270′ dalla fine rimane concreto e reale, anche se non dipende solo da noi. Vincere le prossime tre e incrociare le dita: se la Roma non dovesse vincerle tutte a quel punto i gironi Champions sarebbero realtà. Anche oggi è stato spettacolo puro, i cinquantamila (circa) di Fuorigrotta si son spellati le mani a furia di applaudire le giocate spettacolari dei propri beniamini che non hanno lasciato nulla al Cagliari facendo capire che non avrebbero accettato alcun risultato diverso da quello della vittoria. Poco da commentare se non l’assoluta supremazia azzurra in un match che è addirittura bugiardo nel punteggio e che solo il caso e l’imprecisione sotto porta di un attacco esplosivo hanno evitato a Rastelli di tornare il Sardegna con il pallottoliere. Clima di festa ed entusiasmo alle stella al San Paolo già prima del fischio d’inizio con una bellissima cornice di pubblico e l’omaggio della Curva B al tecnico partenopeo con uno striscione che non ha bisogno di commenti: “2017: fuoriclasse, uomo e campione vero…Maurizio Sarri pallone d’oro”. Non c’è dubbio che l’artefice principale di questa macchina da gol sia proprio il mister che è riuscito in poco meno di due anni a compiere un miracolo sportivo e a far rivedere in campo spettacolo puro e gioire una città intera che nella prossima stagione sogna qualcosa di importante. La sintesi dei 90′ con i sardi rappresenta la cartina di tornasole di un’intera stagione tinta d’azzurro: primo tempo con solito strapotere azzurro, Cagliari annichilito e costretto all’angolo con gioco spumeggiante ed azioni gol clamorose non finalizzate da Mertens e compagni. Dopo la rete del vantaggio (3′), la numero cento per gli azzurri in tutte le competizioni, il Napoli la poteva archiviare velocemente ma le occasioni sprecate (almeno sei limpide) hanno portato all’intervallo sull’1-0. Nel secondo tempo il canovaccio non è cambiato: Napoli arrembante per chiuderla, riuscendoci ancora con Mertens che ha festeggiato con una doppietta il suo compleanno. Il terzo gol di Insigne, un gemma in mezzo ad una dozzina di palle gol sprecate. Nel finale, ad un amen dalla conclusione, il gol di Farias che impedisce a Reina di avere ancora una volta la porta inviolata. Poco importa, domani a San Siro Montella potrebbe fare un regalo al Napoli. Dono che sarebbe molto gradito e che varrebbe tanto in questa lotta finale per lo scettro da secondo posto.

dal San Paolo Vincenzo Rea