Arek entra con la testa giusta, Diawara fa impazzire il San Paolo. Top e flop di Napoli-Chievo Verona 2-1
Lo scudetto passa anche da qui. Da un San Paolo gremito che non vuole mollare un centimetro per sostenere questo Napoli che non può più permettersi passi falsi. Tenere alta la tensione per non sbagliare più: i tifosi l’hanno capito e possono dare un contributo decisivo in questo finale di stagione. Fuorigrotta deve tornare ad essere una spinta in più per gli azzurri, che proprio qui ha lasciato grossi rimpianti e per strada punti importanti. Bisogna ripartire da qui, appunto. La primavera è rinascita, freschezza. La primavera del San Paolo si manifesta con il ritorno al gol di Arek Milik e la prima gemma di Amadou Diawara, dopo un inverno freddissimo per entrambi e per il pubblico sugli spalti, gelato dal gol di Stepinski dopo un rigore sbagliato da Mertens. Sorrentino da Cava fa muro, il Napoli lo abbatte e tiene viva la speranza. All’ultimo respiro.
NAPOLI
REINA 6: nella prima frazione non tocca un pallone e può godersi il sole primaverile che scalda Fuorigrotta. Il Chievo fa un tiro (vero) e fa gol. Imparabile.
HYSAJ 6: non sarà preciso, a volte spinge a volte no, ma ha personalità e la corsa dei vent’anni.
TONELLI 5.5: resta sorpreso del passaggio a gioco fermo di Koulibaly, non riesce a recuperare un indemoniato Giaccherini che libera Stepinski per il clamoroso vantaggio clivense. Si riscatta (parzialmente) con uno stacco poderoso che sbatte sulla traversa e non lascia altri buchi.
KOULIBALY 5.5: tiene botta con grande determinazione e comanda senza patemi, ma è protagonista dell’ingenuità che fa involare l’ex Giaccherini verso Reina.
MARIO RUI 6: costante e puntuale quando c’è da appoggiare la manovra perché dalla sua parte si crea sempre qualcosa, anche se Bastien gli crea più di un grattacapo in copertura.
DIAWARA 6.5: la risolve Amadou all’ultimo respiro. Un gol (il primo in A) di platino, che regala al Napoli una vittoria importante. E a lui, un voto migliore dopo una gara anonima.
ALLAN 5: immenso lottatore, un po’ a corto di fiato. Lascia da parte i tocchi di fino, perché il Chievo ha un centrocampo molto muscolare. Per questo ne risente, anche troppo.
70° ZIELINSKI 6.5: entra bene, con quel pizzico di incoscienza che non guasta mai. Se imparasse a giocare un po’ di più con gli altri sarebbe da top club. Ingresso prezioso.
HAMSIK 6: supera Bruscolotti in termini di presenze, entra subito nel match alla ricerca del gol numero 100 con inserimenti velenosi e qualche tiro da lontano. Per il resto, dà una mano all’acerbo Diawara ad imbastire la manovra.
64° MILIK 7.5: entra con la testa giusta, in tutti i sensi. Il gol è la punta dell’iceberg: Arek porta una ventata d’entusiasmo ad una squadra apparsa a tratti stanca, se la carica sulle spalle e si candida ad essere il vero protagonista di questo elettrizzante finale di stagione.
CALLEJON 6: poco appariscente, da ala produce quel tanto che basta per il compitino. Dà comunque man forte ai suoi compagni di reparto con la solita abnegazione.
INSIGNE 6: sempre alla ricerca della giocata giusta per innescare i compagni. Si innervosisce (oltre modo, in verità) perché non gli riesce la cosa più importante, il gol. Tra i più attivi, regala anche l’assist del pari a Milik.
MERTENS 5: sbaglia l’unica vera occasione che gli capita tra i piedi (e che era riuscito a crearsi). Il rigore procurato è ben parato dal 39enne Sorrentino. Nel primo tempo un tiro (fiacco) comodo per le mani del portiere di Cava de’ Tirreni. Sembra sceso dall’astronave.
93° ROG sv
SARRI 6: forse il limite del suo Napoli è proprio la sua perfetta (e ridotta) coralità. Un Napoli meno perfetto e più accessibile ai rincalzi (anche se questo termine poco si addice a giocatori del calibro di Milik, Diawara e Zielinski), può andare lontano.
CHIEVO VERONA (4-3-2-1) – SORRENTINO 8; DEPAOLI 5, TOMOVIC 6, BANI 6.5, GOBBI 7; BASTIEN 7, N. RIGONI 6, RADOVANOVIC 5.5; GIACCHERINI 6.5 (82° LERIS sv), MEGGIORINI 5.5 (53° STEPINSKI 6.5); INGLESE 6.5. All: MARAN 6.
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