Le frecce di Cupido – Esordio coi fiocchi per Ancelotti in Europa League, poco Zurigo
I saluti di Hamsik nel giorno di San Valentino, i tafferugli fuori lo stadio che non fanno bene al calcio, il minuto di silenzio per la tragica scomparsa di Emiliano Sala e poi gli applausi scroscianti del Letzigrund che apre l’andata dei sedicesimi di Europa League del Napoli, dove Carlo Ancelotti è all’esordio assoluto. Non parlate di transizione, il mister di Reggiolo e la sua banda adesso sono figli di un’Europa minore, ma non per questo c’è da restare delusi. La delusione non abita da queste parti, il Napoli si è davvero stancato di partecipare soltanto e il suo allenatore non l’ha mai fatto. Manca Albiol, qualche problemino anche per Mertens (in tribuna), ma non manca autorevolezza alla prima, l’attacco fa il suo dovere, Insigne ringrazia Milik, Callejon è un trascinatore, Zielinski diventa (finalmente) cattivo. A meno di clamorose sorprese, il passaggio agli ottavi può dirsi cosa fatta.
NAPOLI
MERET 6.5: nel primo tempo sbriga la normale amministrazione, e anche meno. Lavora in uscita nel secondo tempo, con una paio di prese sicure. Non intuisce il rigore, ma chiude la porta a Khelifi sul gong.
MALCUIT 6.5: ha ripreso a dominare sulla fascia destra dove fa letteralmente ammattire il dirimpettaio Kharabadze che ha arrancato ad ogni sua volata.
MAKSIMOVIC 5.5: balbetta all’inizio, quando fra l’altro commette un paio di leggerezze sanguinose. Cresce alla distanza, ma è di nuovo leggero in area, procurando il rigore a Kololli.
KOULIBALY 6: solita prestazione sicura, di sostanza. Anche se concede troppo spazio nel finale agli attaccanti di casa.
GHOULAM 6: ci sono i margini per spingere con una certa continuità, ma la gamba spesso gira a vuoto.
76° LUPERTO 6: in difesa non deve impegnarsi più di tanto. Allora va a proporsi al cross e alle aperture in area avversaria.
CALLEJON 7: quando è in condizione non ce n’è per nessuno: trova il gol partendo dalla sua metà campo prima di uccellare Brecher sul primo palo. Grande trascinatore.
ALLAN 6: rispetta il copione di giornata. E allora a livello di quantità c’è solo da applaudire. Tra gli svizzeri latita la qualità, il brasiliano azzurro lascia i giochini in valigia.
59° DIAWARA 6: entra bene, convinto. Legge in anticipo le intenzioni della mediana svizzera, ed è puntuale nelle chiusure.
RUIZ 6.5: sontuoso, elegante ad ogni appoggio, cattivo se serve. Personalità da vendere, regia rassicurante, lucido in fase d’appoggio.
ZIELINSKI 7: il Napoli cresce quando sale in cattedra, quando il gioco si fa duro calamita il pallone e lo insacca con tutta la rabbia che ha in corpo.
INSIGNE 6.5: grazie a Milik mette in mostra il suo sorriso migliore e la sua dedica d’amore per la moglie Jenny dopo il gol che apre le danze. Poi si fa apprezzare in ripiegamento. Generoso.
68° OUNAS 6: l’impatto è anche buono, punta sistematicamente l’avversario ma si incaponisce troppo nelle azioni personali.
MILIK 6.5: tiene impegnata praticamente da solo l’intera difesa dello Zurigo, approfitta di un controllo difettoso di Brecher ed è rapace ad accalappiare il pallone che Insigne deve solo appoggiare in rete. Si mette in proprio, ma è poco fortunato contro il portiere svizzero.
ANCELOTTI 6.5: basta un tempo (il primo) al Napoli per avere ragione di uno Zurigo più debole in tutti i reparti. Un motivo di arrabbiarsi lo trova comunque, perché i suoi ragazzi decidono di uscire prima dal campo.
FC ZURIGO (3-4-2-1) – BRECHER 6.5; NEF 5.5, BANGURA 5.5, MAXSOE 5; UNTERSEE 5, KRYEZIU 5.5, DOMGJONI 5 (46° MARCHESANO 6), KHARABADZE 5; WINTER 5.5(67° CEESAY 5.5), KOLOLLI 6.5; ODEY 5 (KHELIFI sv). All: MAGNIN 6.
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