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Nervi tesi, imprecisione e nessun raggio di sole. Il Napoli sbatte sul palo, la Viola porta a casa un punto prezioso

Nervi tesi, imprecisione e nessun raggio di sole. Il Napoli sbatte sul palo, la Viola porta a casa un punto prezioso

Chi l’avrebbe pensato che Napoli-Fiorentina diventasse così importante ai fini del campionato. Eppure, il team di Maurizio Sarri era chiamato ad una prova d’orgoglio: mettere da parte il momento buio che sta attraversando dopo i due ultimi ko, contro Juventus e Feyenoord, e ripartire col vento in poppa per riprendersi la testa della classifica. La condizione della squadra è lontanissima parente di quella vista ad inizio campionato, manchevole soprattutto nei suoi uomini chiave in attacco (manca ancora Lorenzo Insigne, oltre a Ghoulam e il lungodegente Milik), dove l’allenatore partenopeo opta ancora per i “fedelissimi” a discapito delle alternative, e deve superare un periodo psicologicamente opaco. Per questo, c’era bisogno del supporto degli oltre cinquantamila del San Paolo accorsi nel grigiore di Fuorigrotta per un raggio di sole; non è bastato, perché ogni tentativo è stato vanificato dalla verve di una Fiorentina in condizione e da una buona dose di sfortuna, culminata col palo di Zielinski. E la pioggia scorre via, come lo 0-0 di questa gara.

NAPOLI

REINA 6: non si fa confondere da una percussione di Simeone nella prima frazione restando fermo come una statua di marmo. Poi, molto lavoro di controllo e supporto.

HYSAJ 6.5: parte titubante, perché Thereau (e a volte Chiesa) è imprevedibile. Poi si scrolla di dosso le paure che ovviamente attanagliano una squadra in una situazione delicata. Ha personalità e inserimenti giusti, gioca un’ottima ripresa.

ALBIOL 6: doveva farsi perdonare l’uscita infelice di Rotterdam: ci riesce, perché Simeone ha corsa ed è frizzante data l’età. Porta avanti il suo compito di salvaguardia della porta con buona vena.

KOULIBALY 6: non perde la bussola, si propone anche spesso a dar man forte ai compagni d’attacco. Si becca le urla di Sarri, ma ci mette generosità.

MARIO RUI 6: dalle sue parti si corre di più, perché il piccolo Chiesa è un ossesso, ma i pericoli che corre non sono molti. Prima gara (sufficiente) conclusa senza stancarsi troppo.

JORGINHO 5.5: galleggia nella sua zona senza avventurarsi mai troppo avanti anche perché Badelj e Veretout imbavagliano il suo gioco.

dall’82° DIAWARA sv: l’ingresso dell’ex Bologna per dare nuova linfa al Napoli, ma ormai gli avversari hanno sistemato fortificazioni.

ALLAN 6.5: se c’è da sputar sangue per vincere qualcosa, il brasiliano c’è. Resiste ad una condizione non brillantissima, dimostrando quanto sia mancata al Napoli la sua anima.

dal 76° ROG 6: non incide, ma con la sua grinta alleggerisce le ripartenze viola.

HAMSIK 6: non era partita da piedi vellutati, lui ci prova mostrando i muscoli. La fisicità del centrocampo avversario a volte lo sovrasta, ma l’impegno non manca.

CALLEJON 5: non trova la porta, servito male, sopporta la solitudine e si dedica anche a rinvii difensivi e qualche protesta di troppo.

ZIELINSKI 6: vice Insigne per caso e poco amato dai puristi. Nel primo tempo è invisibile, un palo e tanto sudore nella ripresa. Double face.

dal 74° OUNAS 6: ha voglia. Movimenti d’oro, ma intermittenti. Avrebbe bisogno di più spazio.

MERTENS 6: solo, anche troppo, per lunghi tratti di gara, ma mai rassegnato: se i palloni non arrivano, se li va a prendere, soprattutto se servono per aiutare la squadra, più che se stesso. Occasioni gol? Riparliamone alla prossima. Gliene capita una, ma pensa di essere in fuorigioco e calcia su Sportiello.

SARRI 5.5: difficile credere sia diventato masochista, ma la fortuna in questo momento non aiuta i suoi e il passo indietro, anche mentale, è inevitabile.

FIORENTINA (4-3-3) – SPORTIELLO 6.5; LAURINI 6 (79° GASPAR sv), GER. PEZZELLA 6.5, ASTORI 7, BIRAGHI 6.5; BENASSI 6, BADELJ 6, VERETOUT 7; CHIESA 7 (74° GIL DIAS 6), THEREAU 6.5 (67° SANCHEZ 6), SIMEONE 7. All: PIOLI 7.

Foto: calciomercato.com