Game, set, match. Il Napoli inizia bene, ma alla prima azione del Sassuolo prende il gol. A quel punto sembrano tornare i fantasmi del passato recente. Invece gli azzurri continuano a giocare e alla fine travolgono 6-1 gli avversari grazie ad una prestazione a livello di quelle dello scorso anno. La stagione del Napoli potrebbe iniziare davvero adesso: meglio tardi che mai.
La classifica fa storia a sé. Questa è una gara per ritrovare se stessi. Mentre il Sassuolo è alla disperata ricerca di punti per la salvezza, il Napoli ha soltanto l’obiettivo di non disunirsi, per dirla alla Sorrentino de È stata la mano di Dio. Solo i più ottimisti, nemmeno così convinti, pensano che i partenopei abbiano ancora qualche possibilità di agganciare un posto valido per la prossima coppa dalle grandi orecchie.
In fondo, però, nel recupero di Reggio Emilia inizia la fase finale dei conti con se stessi. E sarà lunga. Tanto quanto lo è stata la contezza di essere a un pelo dallo scudetto (poi vinto meritatamente) nella scorsa stagione. E la trasferta in Emilia fu una tappa simbolica.
Primo tempo
Due prodezze di Kvara e Osimhen furono la doppia firma sul dominio azzurro. Adesso entrambi non godono della stessa tranquillità mentale. Uno prossimo alla partenza e un altro in una pena di sé che è l’emblema dello smantellamento collettivo. Il terreno di gioco del Mapei Stadium è pesante. Un primo tempo frizzante a Reggio Emilia. Sassuolo subito avanti con Racic che batte Meret dalla distanza, reazione rabbiosa del Napoli con l’invenzione di Anguissa che serve a Rrhamani il pallone del pareggio e il solito guizzo di Osimhen, implacabile sull’appoggio di Politano. Sullo stesso asse Politano-Osimhen arriva anche la terza rete degli azzurri, Sassuolo tramortito dopo l’illusione iniziale.
Secondo tempo
Il copione del match assume i contorni di una trama horror per l’ex giocatore azzurro Bigica, chiamato in corsa dalla Beretti neroverde per recuperare – almeno psicologicamente – un gruppo col morale sotto i tacchi.
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Il Napoli passeggia letteralmente grazie allo strepitoso Osimhen, autore di tre gol (seconda tripletta in Serie A, entrambe contro la squadra neroverde) e al cristallino talento di Kvaratskhelia, che torna a dipingere calcio. Sassuolo troppo morbido in difesa che subisce anche le due realizzate dal georgiano, e che adesso si gioca tutto nello scontro diretto di domenica a Verona.
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Ottima reazione del gruppo Calzona dopo la brutta prestazione culminata con il pareggio beffa di Cagliari. Gli azzurri mandano così un segnale alla Juventus, prossima avversaria domenica sera al Maradona, sale a 40 punti e prova a lanciare la rimonta verso l’Europa.
