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La Fanta è nata a Napoli: ecco chi l’ha inventata

A Napoli non esiste solo il culto del caffè, che rappresenta la bevanda per eccellenza. Ci sono anche altri prodotti simbolo che hanno caratterizzato la storia del capoluogo campano nel corso della storia.

Una di queste è la Fanta, l’aranciata come spesso viene definita. In pochi sanno che questa famosa bevanda, consumata in tutto il mondo, è nata proprio in Campania, e per la precisione a Napoli.

L’origine di Fanta: come è nata a Napoli

L’origine della Fanta risale al 1941. A causa delle tensioni tra Germania nazista e Stati Uniti, la Coca-Cola fu bandita dal territorio tedesco. Per supplire a questa assenza, Max Keith, un direttore tedesco della Coca-Cola, fu incaricato di ideare una nuova bevanda.

Il risultato fu un mix di siero di latte, zucchero, marmellata di miele e sidro di mela. Questo drink fu battezzato “Fanta”, ispirandosi alla parola tedesca “fantasie”, che indica l’immaginazione.

Nonostante le aspettative, la nuova bevanda non fu particolarmente apprezzata in quanto ritenuta troppo amara, portando ad un’interruzione nella sua produzione. La svolta arrivò nel 1955, nello stabilimento di Marcianise dello SNIBEG – Società Napoletana Imbottigliamento Bevande Gassate.

Qui, il conte Ermellino Matarazzo introdusse un ingrediente rivoluzionario alla ricetta: le arance. Questo tocco non solo conferì alla Fanta il suo caratteristico sapore, ma anche il suo iconico colore arancione.

La nascita della bottiglia della Fanta

Un’altra innovazione made in Napoli è la “Ring Bottle”, la caratteristica bottiglia zigrinata. La Fanta riscosse un successo tale che nel 1958 fu acquisita dalla Coca-Cola, diffondendosi poi in tutto il mondo.

Questo affascinante capitolo della storia napoletana fu anche presentato all’Expo di Milano del 2015, all’interno del padiglione della Coca-Cola.

Oggi, la Fanta è apprezzata in più di 180 nazioni, trovando particolare successo in Europa e Sudamerica, con il Brasile come principale consumatore. La bevanda si è poi evoluta in oltre 70 varianti, come la “Fanta Chinotto” in Italia e la “Socată” in Romania, prodotte con le bacche di sambuco