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Finisce qui. E questa volta per davvero! Si poteva fare di più con il Toro, ma il sogno azzurro è svanito a Firenze!

Finisce qui. E questa volta per davvero: il sogno scudetto del Napoli si infrange definitivamente con il pari interno con il Torino dopo un match che ha mostrato due volti della squadra di Sarri ormai con la testa svuotata dopo i tanti eventi accaduti dopo la vittoria con la Juventus. Una vittoria nello scontro diretto che aveva riacceso le speranze di titolo degli azzurri che invece hanno fatto harakiri in poco meno di due settimane. Un punto raccolto tra Fiorentina e Torino rappresentano il misero bottino, inconsistente per una squadra che si trova in lotta per il primo posto. Di sicuro l’aspetto psicologico ha contribuito a questo amaro finale, ma oggi si doveva assolutamente vincere per il solo fatto di costringere i bianconeri a sudare il titolo fino all’ultimo. E invece adesso per Allegri non rimane che festeggiare il settimo scudetto di fila: con due gare da recuperare e un passivo di sei punti nemmeno un possibile (ed improbabile) arrivo al fotofinish a pari punti garantirebbe il primo posto al Napoli per differenza reti. C’è amarezza nel constatare che sia stato proprio il Torino a mettere la parola fine alle speranze del Napoli, speranze che in verità erano già ampiamente compromesse dopo la disfatta di Firenze. Eppure le premesse oggi sembravano poter essere positive, nell’aria c’era la sensazione che i tre punti non fossero sfuggiti ai ragazzi di Sarri, anche per riscattarsi dalla bruttissima prestazione di una settimana fa. Adesso sarà tempo di processi, a partire dalla società che dovrà dare chiarezza e far capire cosa vorrà fare ‘da grande’. Il Napoli aspetta da troppi anni una vittoria importante, si traccino gli obiettivi futuri a partire dalla questione allenatore: dalla permanenza o meno del tecnico si potranno capire le intenzioni della proprietà a due settimane dai titoli di coda di una stagione che poteva veramente regalare maggiori soddisfazioni. Si chiuderà per l’ennesima volta al secondo posto alle spalle della Juventus e con tanti rimpianti per quello che poteva essere e non è stato per tanti motivi. L’applauso al mister e all’allenatore va in ogni caso tributato, resteranno negli occhi della gente mesi vissuti intensamente e chissà se in un campionato ‘normale’ avremmo potuto raccontare un finale diverso. Tanti i fattori e le emozioni che hanno reso insolito il pre gara di oggi contro l’ex Mazzarri. A Fuorigrotta, infatti, si è respirata un’atmosfera strana sia all’interno che all’esterno dello stadio: da un lato si è percepita forte l’amore della tifoseria nei confronti della squadra che ha dato tutto in campo senza lesinare forze, ma allo stesso tempo è stata evidente la delusione e la rabbia del popolo tifoso per gli avvenimenti (errori clamorosi pro Juve) che hanno caratterizzato le ultime settimane e che hanno contribuito a spegnere gli entusiasmi scudetto in casa azzurri. E la protesta organizzata dai gruppi organizzati – andata in scena in modo pacifico e non violento – è stata come una naturale conseguenza. Lo stadio si è schierato – come previsione – al fianco del Comandante (inequivocabile lo striscione ‘Sarri uno di noi’ esposto in Curva B) e il match è cominciato con tanti cori contro i bianconeri. Il Napoli nel primo tempo e in parte della ripresa ha fatto la gara che il pubblico si attendeva alla vigilia, mostrando grande personalità nonostante l’ormai improbabile rimonta e mantenendo il pallino del gioco per quasi tutti i 90′, anche se tante sono state le imprecisioni sotto porta e soprattutto gli errori del reparto arretrato che hanno messo a repentaglio la vittoria. Per due volte in vantaggio (Mertens ed Hamsik) gli azzurri non hanno avuto la lucidità per mantenere il risultato e con due leggerezze hanno regalato un pareggio (inutile) al Toro.

dal San Paolo Vincenzo Rea