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Graffe napoletane? In realtà non sono nate in Italia: ecco dove

Napoli è celebre per la sua ricca tradizione dolciaria che persiste nel tempo, diventando simbolo della città e dell’Italia nel mondo. Dolci come il babà, la sfogliatella, la pastiera e la caprese, solo per citarne alcuni, hanno radici antiche che risalgono ai tempi dell’antica Napoli e della dominazione spagnola.

Questi prelibati dessert, tramandati di generazione in generazione, rappresentano una parte essenziale della cultura culinaria napoletana e italiana, richiamando turisti e golosi da tutto il mondo. La loro presenza continua a impreziosire tavole e pasticcerie, mantenendo intatta la loro autenticità e la loro magia anche dopo secoli dalla loro creazione.

I dolci napoletani rappresentano una parte essenziale della cultura culinaria della città, trasmettendo secoli di tradizione e passione attraverso il loro sapore unico e la loro storia affascinante. Con ricette antiche che resistono al tempo.

La vera origine delle graffe napoletane

La loro importanza va oltre il semplice piacere del gusto, poiché incarnano l’identità e l’anima di Napoli, contribuendo a preservare e diffondere la ricchezza della sua tradizione culinaria in tutto il mondo. Anche se non sempre storia e leggenda coincidono.

Le graffe, deliziose ciambelle fritte celebri a Napoli gustate tutto l’anno, raccontano una storia sorprendente. Originariamente, si ritiene che abbiano avuto origine a Vienna come Krapfen, simili alle ciambelle napoletane ma con qualche consonante di differenza nel nome.

Questa connessione si spiega attraverso l’influenza culinaria dell’Impero Austro-Ungarico durante il regno di Carlo VI d’Asburgo, che portò la ricetta a Napoli nel 1713. Le graffe conservano tracce delle loro radici dell’Europa Centrale, come l’impiego di patate nell’impasto, un ingrediente comune nell’Europa centrale ma meno diffuso nel Mediterraneo fino al XVIII secolo.

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Ippolito Cavalcanti, nel suo ricettario del 1837, conferma questa teoria delle graffe nella cucina partenopea. In Austria e nei paesi vicini, i Krapfen hanno una forma più tondeggiante e piena, simile ai bomboloni italiani, noti nel Nord Italia e importati dall’Europa centrale.

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Le graffe, invece, mantengono una forma più irregolare con un foro al centro, distintivo della loro tradizione napoletana. Questi dolci, con le loro radici storiche e il loro sapore irresistibile, sono diventati simboli autentici della cultura gastronomica napoletana e italiana, conquistando anche il palato internazionale e resistendo al passare del tempo con la loro straordinaria tradizione.