Napoli, cosa c’era a Fuorigrotta prima dello stadio Maradona

Lo Stadio Diego Armando Maradona è un santuario calcistico per i napoletani, simbolo di trionfi epici e passione indomita. Nel 2022-2023 cornice della vittoria del terzo scudetto della squadra partenopea, oggi è un simbolo imprescindibile della città, che ha già dimenticato il suo vecchio nome, il San Paolo. Ma prima di questa enorme struttura cosa c’era a Fuorigrotta?

La Crypta Neapolitana, galleria costruita nel I secolo a.C. sotto la collina di Posillipo, rappresenta uno dei siti più intriganti di Napoli. Commissionata da Marco Agrippa per agevolare il collegamento tra Neapolis e Puteoli, questa galleria è legata a numerose leggende, alcune delle quali narrano della sua costruzione fulminea da parte dell’architetto Lucio Cocceio Aucto.

La zona circostante la Crypta Neapolitana ha influenzato i nomi di due importanti quartieri della città: Piedigrotta a est e Fuorigrotta a ovest, derivanti dal latino “foris cryptam“. Oggi, questa galleria non funge più da collegamento tra Napoli e Pozzuoli, essendo stata sostituita dalla galleria Quattro Giornate e dalla Galleria Laziale.

Cosa c’era a Fuorigrotta prima dello stadio

Nel I secolo a.C., prima del completamento della Crypta, l’antica Fuorigrotta, conosciuta come “Marcianum” sotto il dominio della gens Marcia, vantava una particolare fertilità grazie alle ceneri vulcaniche.

La costruzione della “via per cryptam” e della “via per colles” aumentò ulteriormente l’importanza di questa zona come nodo viario. Nel II secolo d.C., venne eretto un complesso termale alimentato dall’acquedotto del Serino, sottolineando l’importanza di Marcianum.

Nonostante un periodo di declino agricolo causato dal bradisismo nel X secolo, Fuorigrotta venne destinata ai militari durante il viceregno spagnolo. Con il passare dei secoli, Fuorigrotta continuava a non essere considerata come importante sede di insediamenti urbani e a presentare caratteristiche prettamente rurali, nonostante la costruzione della Galleria Quattro Giornate e l’entrata in funzione, nel 1897, di un primo tratto della ferrovia Cumana.

Si iniziarono a vedere trasformazioni edilizie con la costruzione della stazione di Mergellina, a cui poi seguirono quelle dei Campi Flegrei e di Pozzuoli. L’elemento decisivo che, intorno al 1910, convinse gli amministratori di Napoli a bonificare e urbanizzare i villaggi periferici di Fuorigrotta e Bagnoli, fu l’inizio della costruzione dello stabilimento siderurgico.

Nel 1931 Mussolini affidò a Napoli l’organizzazione della “Mostra triennale delle terre italiane d’Oltremare”. Fuorigrotta fu scelta per accogliere la nuova struttura e fu per questo quasi interamente demolita e ricostruita.

Oggi, se chiedete a un napoletano qual è l’impianto simbolo di questo quartiere, vi risponderà probabilmente lo stadio ex. Inaugurato come stadio del Sole nel 1959, poi San Paolo e ora Maradona, sotto il campo in erba si nascondono secoli e secoli di storia di una delle città più importanti del mondo.