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A Napoli si dice “O’ cipp a Furcella”: il significato di questo famoso detto

Il modo di dire “S’arricorda o’ cipp a Furcella” è estremamente diffuso a Napoli e spesso viene utilizzato in modo dispregiativo, non costituendo mai un complimento per ciò che viene fatto o detto. Vediamo insieme cosa significa e a cosa si riferisce questo famigerato “cippo”.

La lingua napoletana è famosa per i suoi proverbi e modi di dire, che racchiudono storie interessanti e spesso divertenti. Inoltre, sono caratterizzati da un tono irriverente e scherzoso, tipico dell’atteggiamento del popolo napoletano.

Chiunque sia napoletano o conosca semplicemente la città e i suoi abitanti, lo avrà sicuramente sentito pronunciare innumerevoli volte. Si tratta di un’espressione comune che ammonisce l’uso di qualcosa di antiquato e obsoleto, non adeguato ai tempi moderni. Ma cosa rappresenta esattamente questo “cippo” di cui si parla?

Pare che si riferisca a un oggetto tanto vecchio quanto l’antica Neapolis! Si tratta di un gruppo di grandi pietre delimitate da un cancello circolare, che si erge di fronte al teatro Trianon. Queste pietre risalgono al III secolo a.C. e facevano parte delle antiche mura greche della Neapolis.

I resti, chiamati “o’ cipp” appunto, si trovano in piazza Vincenzo Calenda e probabilmente rappresentano i resti di una porta difensiva della cinta muraria, chiamata porta Herculanensis, successivamente nota come porta Furcilla o Furcillensis, a causa della particolare forma a forcella del bivio stradale che conduceva alla porta.

“O’ cipp a Furcella”: un richiamo ironico verso l’innovazione

Questi resti di epoca greca furono scoperti durante i lavori di risanamento, quando si stava creando via Pietro Colletta e una piazza tra la nuova strada e l’antica via Egiziaca a Forcella. Inizialmente, la piazza fu chiamata “piazza delle mura greche” a causa di questi ritrovamenti, poiché rappresenta la zona archeologica più antica di Napoli, risalente molto probabilmente al III secolo a.C.

Inoltre, è interessante menzionare il significato di Forcella o Furcella, come viene chiamata dai napoletani. L’origine di questo nome è ancora oggetto di dibattito. L’ipotesi più probabile e accreditata è che il nome derivi dalla forma che la strada assume, dividendosi in un punto e formando una forcella a Y, che ricorda uno strumento utilizzato nell’uncinetto.

Un’altra ipotesi è legata allo stemma del seggio (o sedile), un’istituzione amministrativa che esisteva prima dei Municipi, in vigore dal XIII al XIX secolo. Il seggio di Forcella aveva la forma di Y, simbolo che richiamava l’emblema della scuola di Pitagora, presente nella zona in quel periodo.

Questo modo di dire, con il suo riferimento al “cippo” a Furcella, rappresenta una forma di critica verso ciò che è considerato vecchio, superato e non all’altezza dei tempi moderni. È un richiamo ironico all’importanza dell’innovazione e del progresso, invitando le persone a evitare di aggrapparsi a idee o pratiche antiquate.

Questo  modo di dire “S’arricorda ‘o cipp a Furcella” è un’ulteriore dimostrazione dell’umorismo e della sagacia tipica della cultura napoletana, che trasmette messaggi attraverso espressioni popolari e suggestive, coinvolgendo tutti coloro che fanno parte di questa affascinante tradizione linguistica.