WebNapoli24 - WN24

Al Pascale primo vaccino contro il melanoma: chi lo ha realizzato e come funziona

Importante passo avanti dal punto di vista medico e sanitario al Pascale di Napoli dove è stato somministrato il primo vaccino contro il melanoma. Si tratta di un primo passo verso quella che potrebbe essere una delle più grandi rivoluzioni in campo scientifico.

Svolta significativa a Napoli nel trattamento del melanoma: si chiama Alfredo, medico di base settantunenne ed originario della provincia di Isernia ad essere diventato il primo paziente del territorio nazionale italiano a ricevere l’innovativo vaccino mRNA.

Sebbene sia ancora in fase sperimentale è stato somministrato dall’oncologo Paolo Ascierto – eminente figura di spicco della ricerca italiana. Poter parlare di cura per il melanoma, vuol dire dare una speranza ai tanti pazienti presenti in Italia. Si è al cospetto di un momento storico molto delicato per la medicina.

Alfredo, primo paziente cui è stato sottoposto il vaccino mRNA

Alfredo – 71 enne medico di base – è in cura dal dottor Ascierto dallo scorso settembre (dopo aver scoperto il melanoma in seguito ad una neoformazione cutanea) e ha colto al volo l’opportunità di sottoporsi al trattamento sperimentale. Ad oggi, infatti, è il primo paziente oncologico ad aver beneficiato di questa terapia all’avanguardia.

Cosa significa portare avanti questa sperimentazione? Con la somministrazione del vaccino si sono gettate delle basi molto importanti circa le nuove strategie di trattamento del melanoma, aprendo significative strade per il futuro.

Intervenuto a tal proposito anche il rinomato oncologo il quale ha scelto di condividere alcuni dettagli circa il vaccino. Ha specificato essere ancora in fase di sperimentazione, ragion per cui ci vorranno ancora diversi anni prima di poter parlare di una decisiva efficacia.

Potrebbe interessarti anche: A Napoli somministrato il vaccino anti cancro al primo paziente d’Italia

Come accennato precedentemente, sono giunte tempestivamente anche le parole di Ascierto che confermano la necessità di portare avanti una sperimentazione di questo genere. È stato sottolineato quanto sia complesso e duraturo lo studio di una trattamento così delicato.

Nonostante la strada sia ancora molto lunga, poter somministrare il vaccino è stato un passo avanti sostanziale per tutto il settore medico. L’oncologo ha specificato di essere particolarmente ambizioso e di voler offrire una valida opzione terapeutica a tutti i pazienti.

Potrebbe interessarti anche: Pronto Soccorso senza medici: in arrivo il concorso dalla Regione Campania

Il vaccino è stato sviluppato da Moderna utilizzando la stessa tecnologia per la sperimentazione di quelli contro il COVID-19. L’approccio innovativo e l’impiego di mRNA sintetici consente di poter istruire il sistema immunitario facendo in modo che questo possa identificare ed attaccare determinate proteine definite neoantigeni