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“Passare sotto le forche caudine”. C’entra anche Napoli con questo detto

“Passare sotto le forche caudine” è un modo di dire che ha radici antichissime, risale infatti ai tempi di Roma antica e più precisamente al 321 a. C., tempo in cui era in atto la Seconda guerra sannitica.

Il significato di questo detto è subire un’umilizione molto pesante oppure dover affrontare una prova mortificante. La storia di questo antico detto ha a che fare con la nostra amata città di Napoli o almeno quello che era in quel tempo.

Cosa c’entra Napoli con il modo di dire “passare sotto le forche caudine”

Nel 321 a. C. i Sanniti, per proteggere le loro fortezze, osservarono i movimenti delle legioni romane e riuscirono astutamente a intrappolare circa 20.000 soldati all’interno della gola di Caudio, situata nelle attuali province di Napoli, Benevento e Avellino.

Con abili manovre, bloccarono gli unici due accessi alla valle, sigillando ogni possibile via di fuga per i loro nemici. Nell’oscurità della notte, quando i Romani si videro circondati dalle fiaccole sannite, compresero che la resa era l’unica opzione rimasta.

Tuttavia, sorprendentemente, dopo essere passati, disarmati e forse addirittura spogliati, sotto un giogo simbolico (le “forche”), i prigionieri furono inaspettatamente liberati.

La ragione di questa decisione rimane oggetto di dibattito. Secondo le fonti antiche, l’atto potrebbe essere stato compiuto per infliggere un senso di mortificazione duraturo nelle menti dei Romani. Tuttavia, secondo gli storici moderni, i Sanniti potrebbero aver evitato un massacro allo scopo di prevenire possibili insurrezioni da parte di altre popolazioni latine di fronte a un’azione così brutale.

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La Seconda guerra sannitica è stata combattuta tra il 326 e il 304 a.C. e fu uno scontro cruciale tra Roma e la coalizione sannitica guidata da Samnium. La contesa fu innescata da tensioni territoriali e scontri precedenti. Le forze romane, sotto il comando di Lucio Papirio Cursor, subirono inizialmente sconfitte a Caudium e Literno.

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Tuttavia, Roma riuscì a rovesciare la situazione, infliggendo pesanti perdite ai Sanniti. La guerra culminò con la decisiva Battaglia di Boviano nel 305 a.C., dove i Romani conseguirono la vittoria, consolidando il loro dominio nella regione. L’esito del conflitto influenzò gli equilibri di potere nella penisola italiana, rafforzando la posizione dell’attuale capitale italiana come potenza predominante.