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Saldi invernali, la triste previsione per la Campania

Il 5 gennaio sono iniziati i saldi nella maggior parte delle regioni italiane, compresa la Campania. Dureranno all’incirca 60 giorni, ma attualmente le prospettive non sono particolarmente rosee. Secondo quanto dichiarato da Confesercenti Campania, gli incassi per la regione saranno nettamente inferiori a quelli del 2023.

Li prospettive per le circa 550.000 imprese che si trovano in Campania non sono delle migliori; in modo particolare per le 380.000 che sono attive all’interno del settore della moda e dell’arredo. Inoltre, secondo i dati, solo il 40% dei consumatori opterà per acquistare beni durante il periodo degli sconti.

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Saldi invernali in Campania, brutte notizie per gli esercenti

Come accennato precedentemente, l’inizio dei saldi in Campania non ha sortito l’effetto desiderato. Con i dati alla mano è stato possibile calcolare che la spesa media pro capite della regione Campania è inferiore a quella della media nazionale con 196€, mentre 210 € a Napoli.

Si prevede che all’incirca 4 persone su 10 investiranno una somma pari a 200 € per gli acquisti durante i saldi invernali. Mentre 6 persone su 10 non hanno ancora stabilito quello che sarà il loro budget. Intervenuto a tal proposito anche il presidente di Confesercenti Campania, Vincenzo Schiavo.

Attualmente la situazione sembra essere particolarmente deludente per quanto riguarda l’approccio dei consumatori ai saldi. Schiavo ha notato che in molti non si trovano ancora nelle condizioni di poter poter se fare o meno acquisti, in quanto scoraggiati dal periodo.

Secondo il presidente di Confesercenti, i residenti in Campania non possono programmare ingenti spese durante il periodo delle promozioni e si attende con ansia una maggiore percentuale di sconto. Il tutto nasce da una paura ben che fondata, ossia i rincari annunciati durante i prossimi mesi.

La maggior parte delle famiglie sostiene di essere particolarmente spaventata dal fatto che sono stati previsti ulteriori aumenti sia per quanto riguarda le utenze del gas, dell’elettricità e ovviamente anche delle materie prime. Tutto questo scoraggia l’eventuale acquisto di beni non necessari.

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Inoltre, il consumatore campano si sta esprimendo anche circa la questione climatica: il fatto che il clima sia ancora mite e le giornate particolarmente calde, non invoglia all’acquisto di abbigliamento troppo pesante. Dunque, non vi è la necessità di acquistare cappotti, giubbotti che probabilmente verranno utilizzati per un periodo di tempo limitato.

Tutte preoccupazioni lecite, ma occorre considerare anche il rovescio della medaglia che riguarda tutti gli impegni venditori campani che si ritrovano ad essere particolarmente penalizzati anche per il futuro.