Raiz, il frontman degli Almamegretta, ha scelto di seguire la via della conversione all’ebraismo, un atto che ha sconvolto e sorpreso molti. La sua decisione di non esibirsi durante lo Shabbat, anche durante un evento così importante come il Festival di Sanremo 2013, ha sollevato interrogativi e ha evidenziato la sua fedeltà ai suoi nuovi valori spirituali.
In un’intervista esclusiva per il Bollettino della Comunità Ebraica di Milano, Raiz ha condiviso le sue motivazioni e le conseguenze di questa scelta coraggiosa. Essere ebrei nel mondo moderno implica una sfida controcorrente, soprattutto in un ambiente come quello della musica, dove il conformismo e l’effimero spesso dominano
L’uomo invece dice di aver trovato in questa conversione una forma di libertà e ribellione contro gli imperativi sociali, una dichiarazione di indipendenza spirituale in un mondo orientato al consumo e al mercato.
Raiz e la conversione all’ebraismo
La sua decisione di non infrangere lo Shabbat per partecipare a Sanremo ha ricevuto comprensione e rispetto da parte degli organizzatori e dei media, ma ha anche sollevato domande sulla compatibilità tra la vita artistica e i valori morali e religiosi.
Raiz non nasconde di aver riflettuto sul ruolo dell’artista nel mondo moderno, sfidando l’idea che la musica debba essere associata a uno stile di vita ribelle e senza regole. La sua ricerca di spiritualità è stata guidata dalla necessità di separarsi dal mondo circostante e di avere una prospettiva più obiettiva sulle cose che desiderava cambiare, sia a livello personale che sociale.
La conversione all’ebraismo rappresenta per lui un impegno verso un cambiamento positivo nel mondo, una missione che sente di condividere con gli altri ebrei e con chiunque sia alla ricerca di un significato più profondo nella vita.
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Dopo la conversione l’uomo ha anche trovato l’amore della sua vita. Raiz infatti aveva sposato Daniela Shualy, una donna amatissima di origine ebraica-ungherese, che recentemente è scomparsa, lasciando tutti devastati dal lutto.
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Lei e il cantante italiano, genitori di Lea, frequentava Tel Aviv, dove Daniela aveva ereditato una casa, che era diventata la dimora di tutta la famiglia. La perdita di sua moglie ha lasciato Raiz, il gruppo e tutti gli amici distrutti dal dolore.
