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Vedi Napoli e poi muori: ecco perché si usa questa frase. Il vero significato

Una delle frasi maggiormente ripetute ed inerenti alla città partenopea è la seguente: “Vedi Napoli e poi muori”, ma cosa significa realmente? Tre sono le storie parti particolarmente legate a questo modo di dire.

Si narra che, un tempo, ci fosse una strega molto potente e che fosse in grado di poter compiere ogni incantesimo volesse. Il suo potere era così grande da essere considerata una strega malvagia, ma in realtà non era così.

Vedi Napoli e poi muori, le origini della celebre frase

Si chiamava Raziella ed era, in realtà, una donna dall’animo buono e dalla forte generosità. Si era sempre spesa e dedicata a curare il prossimo. Allora, infatti, la città di Napoli era conosciuta anche perché considerata la meta ideale per tutti coloro che avevano avuto una delusione d’amore.

Erano soliti raggiungere la città tutti quelli che avevano il cuore infranto, in quanto sostenevano che la bellezza del Golfo e di tutti i luoghi più famosi del capoluogo partenopeo, fossero in grado di far dimenticare definitivamente tutte le pene d’amore.

Nonostante ciò, il ricordo di un sentimento ormai perso era sempre presente e tornava fresco specialmente quando si doveva ripartire. In tanti sentivano la poca voglia di vivere quei giorni così sfortunati e tanti venivano addirittura divorati dal dolore fino a perire.

La strega era capace di vedere tutta questa sofferenza nelle persone innamorate e visto che da giovane anch’ella aveva perso l’amore della sua vita, decise di dedicarsi completamente alla magia, proprio per cercare di aiutare il prossimo e di strappare nuovamente un sorriso.

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Un giorno accade l’impensabile, perchè la strega mescolando gli ingredienti realizzò un intruglio del colore del sangue: si trattava di un vino particolarmente corposo che era in grado di far perdere i sensi, ma anche tutti ricordi più dolorosi del passato.

Raziella aveva, infatti, deciso di offrirne un bicchiere a tutti coloro i quali erano giunti a Napoli per dimenticare un amore. Subito dopo aver bevuto la pozione della strega, si ebbe la sensazione di aver dimenticato tutto. Si trattava di morire per poi rinascere nuovamente.

La seconda storia invece può essere ricondotta allo scrittore Goethe che in una lettera data datata marzo 1787 riportò il modo di dire Vedi Napoli e poi muori che aveva udito spesso in città. Il viaggio in Italia durò circa due anni, passando dal Nord al Sud e alle Isole.

Ma, senza alcun dubbio, fu proprio la città di Napoli a rimanergli definitivamente nel cuore proprio per la bellezza dei luoghi che la caratterizzano, per il calore del popolo e per come si è in grado di gioire anche di piccole emozioni.

Vedi Napoli e poi muori, la terza storia

Infine c’è una terza storia, quella che riguarda i condannati a morte che venivano detenuti in passato nelle carceri del Castel Dell’Ovo. Il luogo delle esecuzioni di Napoli era quello di Piazza Mercato, con un percorso che queste persone dovevano affrontare per arrivare al patibolo.

Praticamente a piedi, legati e con la folla che li osservava, erano costretti a spaccare la città per recarsi sul luogo che poi li avrebbe portati a morire.

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Durante questo tragitto c’era spesso chi tra la folla gridava: “Ooooh, vedi Napoli, e poi muori!”. Frase che ancora oggi rappresenta un modo di dire famosissimo in tutto il mondo.