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Ziti spezzati con la genovese: i segreti di una ricetta napoletana storica

La cucina napoletana è rinomata per la sua complessità e varietà di sapori, soprattutto nei primi piatti. Questa tradizione culinaria si distingue per l’uso sapiente di ingredienti freschi e locali, combinati con tecniche di cottura che enfatizzano il gusto e la consistenza dei piatti.

La pasta è spesso protagonista, accompagnata da salse ricche e condimenti che si sposano armoniosamente per creare piatti unici e appaganti. La diversità dei primi piatti napoletani rispecchia la varietà culturale e storica della regione, offrendo un’esperienza culinaria autentica e indimenticabile per chiunque abbia il piacere di gustarla.

Tra i primi piatti più apprezzati nella tradizione napoletana troviamo gli ziti alla genovese. Sebbene il nome possa ingannare. La storia del sugo alla genovese presenta diverse versioni, alcune legate alla presunta origine genovese del cuoco che avrebbe inventato il piatto, altre che la attribuiscono a un cuoco napoletano soprannominatoo’Genoves“.

Come preparare gli ziti alla genovese

In una di queste versioni, cuochi genovesi emigrati a Napoli durante il dominio aragonese avrebbero creato il piatto. Altre fonti suggeriscono invece un cuoco napoletano come inventore, derivando il nome dal suo soprannome dialettale. Il cognome “Genovese” è comune a Napoli, rafforzando questa teoria.

Una terza versione collega il piatto a un ristorante nel vicolo dei Genovesi vicino al porto di Napoli, sebbene oggi non esista più. La complessità delle storie suggerisce che l’origine del sugo alla genovese sia avvolta nel mistero, con varie interpretazioni che contribuiscono alla sua ricca tradizione culinaria.

Preparare gli ziti alla genovese richiede una cura particolare nella scelta degli ingredienti e nella preparazione. Ecco cosa serve:

  • 500 gr ziti spezzati a mano
  • 2 kg Cipolle Ramate di Montoro
  • 1 kg muscolo di manzo
  • 500 gr locena di manzo (collo)
  • 300 gr pomodorino corbarino
  • 300 ml olio evo
  • 100 gr sugna
  • 2 foglie di alloro
  • 10 gr basilico in foglie
  • 100 gr pecorino romano
  • 10 gr pepe nero in grani
  • sale q.b.

Si inizia tagliando a pezzi la carne, preferibilmente di vitello, e la si fa rosolare in una pentola con olio extravergine di oliva. La cipolla dolce di Montoro viene quindi aggiunta e lasciata cuocere finché non si ammorbidisce, aggiungendo occasionalmente un po’ di brodo o vino bianco se necessario. Questo processo può richiedere fino a tre ore per ottenere una carne tenera e un sapore ricco, in cui si aggiunge alloro, sugna e basilico.

Durante questa lunga cottura, gli ziti vengono preparati. La pasta viene spezzata in pezzi di circa 5-6 centimetri di lunghezza, garantendo così una buona distribuzione dei sapori nella preparazione finale. Gli avanzi di pasta possono essere utilizzati successivamente per preparare la pasta mista, un’altra specialità napoletana.

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Scolata la pasta si aggiunge nel sugo e si fa mantecare per qualche minuto prima di servire con una spolverata abbondante di pecorino e pepe nero. Gli ziti alla genovese sono un piatto tipico della cucina napoletana, noto per il suo sapore ricco e appagante.

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La lenta cottura della carne insieme alla cipolla dolce crea un sugo denso e aromatico che si sposa perfettamente con la pasta al dente. Questo piatto rappresenta l’essenza della tradizione culinaria napoletana, che valorizza gli ingredienti semplici e la pazienza nella preparazione per creare sapori autentici e indimenticabili.