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Come nacque l’antico Regno di Napoli: cosa portò alla scissione

Napoli ha una storia ricca e complessa che risale all’antichità, influenzata da dominazioni greche, romane, bizantine e normanne tra le altre. Fu un importante centro culturale durante il Rinascimento e il Barocco, con artisti come Caravaggio e Bernini.

Tuttavia, ha anche affrontato periodi di declino, disordini sociali e catastrofi naturali. Nel XVIII secolo, fu la capitale del Regno delle Due Sicilie, sperimentando un periodo di rinascita culturale.

Nel XIX secolo, fu teatro di rivolte e cambiamenti politici, culminando con l’unificazione italiana nel 1861. Nel XX secolo, subì distruzione durante la Seconda guerra mondiale e affrontò sfide economiche e sociali. Oggi, Napoli è rinomata per la sua vivace cultura, gastronomia e patrimonio storico, ma deve ancora affrontare problemi come la criminalità e la gestione urbana.

La storia del Regno di Napoli

Prima di tutto questo però di fu Il Regno di Napoli, noto anche come Regnum Neapolitanum, uno Stato italiano esistito dal XIV al XIX secolo, estendendosi su tutta l’Italia meridionale, escluse Sicilia e Sardegna.

Il suo nome ufficiale era Regnum Siciliae citra Pharum, indicando il “Regno di Sicilia al di qua del Faro”, a differenza del Regnum Siciliae ultra Pharum, che comprendeva l’intera isola di Sicilia. Questo Stato ebbe origine nel 1130 con Ruggero II d’Altavilla, consolidandosi come il più esteso degli antichi Stati italiani.

Nel 1302, con la pace di Caltabellotta, il regno si divise in due: Regnum Siciliae citra Pharum (Regno di Napoli) e Regnum Siciliae ultra Pharum (Regno di Sicilia o Trinacria). Durante la sua storia, il Regno di Napoli conobbe periodi di grande prosperità sotto le dinastie angioina e aragonese, con Napoli come fulcro culturale e politico.

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Nel 1504 passò sotto il dominio spagnolo fino al 1713, quando divenne parte del vicereame spagnolo. Nel 1735, Carlo di Borbone unificò i regni di Napoli e Sicilia sotto il nome di Regno delle Due Sicilie, ma la completa unificazione giuridica avvenne solo nel 1816.

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Il territorio del Regno di Napoli comprendeva le odierne regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, con parti dell’attuale Lazio meridionale ed orientale fino al 1927.