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Cosa dice la scienza sul miracolo di San Gennaro

Il miracolo di San Gennaro e tutti i festeggiamenti che riguardano la città di Napoli sono una vera e propria istituzione della cultura partenopea. Il tutto ruota intorno alle famose ampolle contenenti il sangue del santo che si è liquefatto in maniera spontanea. Per i napoletani questo è un segno di benedizione e protezione.

Si festeggia il 19 settembre e durante l’importante messa il vescovo tiene tra le mani le due ampolle del santo ed è quello il momento in cui i fedeli si riuniscono in preghiera aspettando con devozione il momento in cui il sangue si scioglierà. Lecito domandarsi quanto la scienza influisca.

Miracolo di San Gennaro, quali le parole degli scienziati

Come si stava menzionando precedentemente, la storia legata a San Gennaro e al miracolo del sangue coinvolge Napoli e i suoi fedeli per ben tre volte l’anno. In questi tre momenti di incontro il sangue da solido si trasforma in liquidò ed è visto dal popolo partenopeo come il momento in cui la città è protetta e benedetta.

L’occasione porta una serie di domande a riguardo e ovviamente ci si domanda se la cosa sia derivante da un fenomeno inspiegabile, mistico o se ci sia l’impronta della scienza. Recenti studi hanno portato in auge la possibilità di creare in laboratorio una sostanza che ha il medesimo colore del sangue.

Per far ciò sono stati utilizzati elementi quali la molisite, del sale da cucina e del carbonato di calcio. Di conseguenza la sostanza ricreata contiene al suo interno delle proprietà tissotropiche, sia la capacità di liquefarsi allo stato liquido nel momento in cui viene agitata.

Intervenuto al tempo stesso anche l’abate De Gregorio il quale ha sottolineato che il sangue contenuto all’interno delle ampolle ha un comportamento inspiegabile e talvolta si è assistiti ad una veloce liquefazione, altre volte non vi è stato alcun tipo di reazione. Nemmeno davanti a Papa Ratzinger.

Sono stati svolti, a tal proposito, anche degli esami particolari delle ampolle i quali hanno verificato la presenza di sangue. In questo scenario si inseriscono le parole del fisico Mitov che ipotizza e sostiene che il contenuto delle due ampolle vede spermaceti ossia un particolare tipo di grasso che si estrae dalla testa del capodoglio e che è soggetto a manipolazione di temperatura.