WebNapoli24 - WN24

Napoli e San Valentino, cosa narra l’antica leggenda

In una città calda ed accogliente come Napoli, l’amore non si festeggia solo il giorno di San Valentino. Sono molteplici i luoghi considerati romantici per eccellenza che offrono una cornice senza paragoni a tutti gli innamorati.

Tra questi come non citare il Golfo, il Belvedere Posillipo, il lungomare di Mergellina. Scenari perfetti e suggestivi per suggellare l’amore con il proprio compagno. Il capoluogo partenopeo, così ricco di storia, offre a tutti gli appassionati una leggenda d’amore che lascerà senza fiato.

La storia d’amore tra Partenope e Vesuvio

Secondo la leggenda, infatti, la celebre sirena Partenope si invaghì perdutamente del centauro Vesuvio. A raccontare i fatti e Zeus che, come di consueto, si innamorò a sua volta della sirena e essendo attanagliato da un forte sentimento di gelosia tramutò Vesuvio in un vulcano.

Mentre la sirena Partenope divenne la città di Napoli che giace con la sua testa sulla collina di Capodimonte, mentre con il resto del suo corpo steso lungo Posillipo. A sua volta è condannata ad osservare il suo amatissimo Vesuvio senza poterlo mai toccare.

Potrebbe interessarti anche:  Cosa rappresenta esattamente il Foro Carolino di Piazza Dante

Inoltre, si narra che la celebrazione di San Valentino ha origini di decisamente molto antiche e venne istituita da Papa Gelasio I nel 496 d.C. al fine di sostituire i famosi festeggiamenti pagani in onore di Luperco – il dio della festività.

Questa celebre festa pagana si era soliti festeggiarla il 15 febbraio e andava oltre modo in contrapposizione con tutti quelli che sono i principi più puri dell’amore cristiano. Rinomata proprio per la sua natura lasciva e dissoluta.

Potrebbe interessarti anche: I fujénti, come nasce questa figura napoletana a Pasqua

Dunque, San Valentino prende il suo nome proprio dal martire cristiano che venne decapitato il 14 febbraio del 237 d.C. in quanto fervente sostenitore della sua fede.

Il martirio fece in modo che divenne il patrono indiscusso degli innamorati proprio perché – si sostiene – che fu il primo celebrante di un matrimonio tra un uomo pagano ed una donna cristiana.

Mentre per quel che riguarda la diffusione di questa festività, furono i benedettini a promuoverla nel tempo attraverso il culto nei loro monasteri.

Proprio per questo motivo è possibile asserire che Napoli non è solo ed esclusivamente una meta di festeggiamenti, ma la possibilità di entrare in contatto con quelle che sono state le storie antiche rimaste indelebili nella memoria.