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Una volta Piazza Dante era chiamata Largo del Mercatello: il motivo

Piazza Dante rappresenta uno dei punti strategici della città, nonché luogo di interesse del contesto urbano. Un vero e proprio gioiello di storia, architettura e cultura. Lo spazio vede nel suo nucleo la statua dedicata a Dante Alighieri e l’imponente porta ad accesso al centro storico del capoluogo partenopeo.

Da un punto di vista storico, piazza Dante vedeva un ampio progetto conosciuto con il nome di Foro Carolino e vede le volontà di re Carlo di Borbone desideroso di celebrare e testimoniare – anche visivamente – il suo enorme potere e la sua dinastia

Per quanto riguarda, invece, la progettazione i lavori vennero affidati a Luigi Vanvitelli che aveva già realizzato la Reggia di Caserta. L’architetto progettò la Piazza concependo lo spazio in forma rettangolare e decise di circondare il tutto con imponenti edifici che sarebbero divenuti di utilizzo pubblico.

La storia di Piazza Dante: cuore pulsante della città di Napoli

Come accennato precedentemente, la piazza vede al centro la statua dedicato al sommo poeta, realizzata dal maestro Tito Angelini. L’inaugurazione risale al 1872 e la disposizione degli edifici ha fatto in modo che questo spazio urbano potesse dare un senso di accoglienza non solo ai cittadini ma anche ai visitatori.

La Piazza si è sempre configurata come un crocevia della vita cittadina, tanto è vero che in origine era conosciuta anche come Largo del Mercatello in quanto dal 1588 era organizzato uno dei due mercati principali della città. Il diminutivo Mercatello era utilizzato proprio per distinguerlo da quello più grande che si trovava in Piazza del Mercato.

Situata a pochi passi dal porto, per molti anni è stata cuore pulsante sia del commercio che della vita quotidiana del popolo napoletano. L’area era, infatti, utilizzata per gli scambi grazie alla posizione strategica. Si vendevano solitamente alimenti, tessuti e spezie.

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Come accennato precedentemente, Piazza Dante è contornata da importanti edifici testimonianza dell’architettura neoclassica e barocca di Napoli. Tra questi, il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II – anche conosciuto come Albergo dei Poveri – ossia un’imponente struttura destinata a diventare un grande centro di assistenza in Europa.

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Ad oggi è possibile ammettere che Piazza Dante ha svolto nel corso degli anni un ruolo cruciale per la città, partendo dagli scambi commerciali che attiravano compratori da tutto il Mediterraneo.