WebNapoli24 - WN24

Pranzo di Carnevale a Napoli: i piatti della tradizione

La cucina napoletana è rinomata per la sua ricchezza e varietà, specialmente durante le festività, quando le tavole partenopee si riempiono di autentici capolavori gastronomici. I piatti tipici napoletani, tramandati di generazione in generazione, sono una fusione di tradizione e creatività culinaria.

Le festività, come il Natale e la Pasqua, sono occasione per preparare manicaretti unici, che deliziano i palati con sapori intensi e aromi avvolgenti. I menù festivi includono piatti ricchi di ingredienti pregiati, come frutti di mare freschi, carne e formaggi locali.

Durante il periodo natalizio, le tavole si arricchiscono di prelibatezze come paste fatte in tutti i modi, un lasagne napoletano dal gusto avvolgente, e i famosi struffoli, dolci fritti ricoperti di miele e decorati con confetti colorati. Ma cosa si mangia esattamente a Carnevale?

Cosa mangiano i napoletani a Carnevale

Ad aprire il pranzo di Carnevale ci sono le lasagne. Piatto irrinunciabile a Carnevale per i napoletani, spesso presente anche nei pranzi domenicali, trae origine da antiche tradizioni. Consumata durante il periodo di Quaresima, inizia con il Martedì Grasso.

Questo piatto ricco e calorico si prepara seguendo fasi dettagliate: dalla realizzazione del ragù con polpette alla crema di ricotta per strati di pasta. Varianti includono aggiunte come parmigiano e uovo sodo. Nonostante la sua carica calorica, la lasagna rappresenta una prelibatezza da assaporare, e esistono anche versioni vegetariane come quella ai carciofi, adatte a chi segue una dieta senza carne.

Nella tradizione culinaria napoletana, nulla va sprecato, e lo spirito di Carnevale non fa eccezione. Per un secondo piatto festoso, basti esagerare con la carne già utilizzata per il ragù della lasagna. Le opzioni sono varie: le classiche polpette, cotte nel sugo, arricchite con pane, uova, pecorino e pinoli, oppure le braciole, involtini di carne solitamente ripieni di uva passa, pinoli, aglio, prezzemolo e pecorino, amati dai napoletani.

Potrebbe interessarti anche -> La differenza tra mozzarella di bufala e quella normale

La maestria della cucina napoletana si esprime con intensità nei dolci di Carnevale, due in particolare che conquistano palati in tutta Italia. Il primo, il migliaccio, racchiude la semplicità con ingredienti modesti come ricotta e semolino, radicandosi nelle antiche tradizioni contadine. Il termine “migliaccio” richiama il miglio, un cereale dalla farina utilizzata originariamente, sostituito successivamente dal grano in una cucina frugale.

Potrebbe interessarti anche -> O per e ‘o muss a Napoli, come avviene la lavorazione: tutti i passaggi

E poi ci sono le celebri chiacchiere napoletane, cotte al forno o fritte, sono altrettanto rinomate. Con uova, farina, zucchero e lievito, si crea un risultato straordinario, spesso accompagnato da cioccolato spalmabile o sanguinaccio dolce, una crema al cioccolato anticamente preparata con il sangue di maiale, che esalta il gusto delle chiacchiere.