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Chi era Vincenzo Bellini a cui è dedicata statua e piazza a Napoli

Senza alcuna dubbio Vincenzo Bellini è stato uno dei massimi esponenti della musica classica nell’Ottocento, portandosi dietro e trasportando nella sua musica anche i colori e le vibrazioni della città di Napoli – cui è sempre stato profondamente legato.

Nasce in Sicilia nel 1801 in una famiglia dove la musica è sempre stata preponderante; tanto è vero che sia suo padre che suo nonno erano rinomati compositori. Dimostrò precocemente di avere un grande interesse per la materia, anche grazie all’intuizione del nonno.

Bellini decide di trasferirsi, per motivi legati allo studio, a Napoli dove entrerà in contatto con la realtà del Conservatorio di San Pietro a Majella che gli permise di perfezionare il suo stile ed affinare ancor di più il suo talento.

La storia di Vincenzo Bellini

Come accennato precedentemente, è profondamente radicato il legame tra Vincenzo Bellini e il capoluogo partenopeo: fu proprio a Napoli che iniziò il percorso di studi presso il conservatorio e soprattutto ad entrare in contatto con un clima ed un contesto dove la musica non era semplicemente vissuta come intrattenimento.

È risaputo, infatti, che il binomio Napoli e musica è imprescindibile. Proprio grazie al fervore, alle vibrazioni, alle conoscenze fatte durante durante la sua permanenza, Bellini ebbe la possibilità di sperimentare e consacrarsi definitivamente sulla scena.

Lo studio dei classici fu di fondamentali importanza per le sue opere e la sua affermazione.Tanto è vero che i suoi iniziali lavori erano spogli di artifici o qualunque tipo di abbellimento, seguendo quelli che erano i dettami e le regole della scuola musicale napoletana.

Inoltre, durante gli anni vissuti nel capoluogo campano ebbe modo di relazionarsi e avvicinarsi alla scrittura della musica sacra.

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Il debutto avvenne nel 1825 quando all’interno del conservatorio, nel piccolo teatro, ebbe modo di presentare la sua prima opera. Ma solo l’anno successivo avvenne qualcosa di straordinario: Bellini presentò I Capuleti e i Montecchi al Teatro San Carlo – colonna portante di Napoli.

Nonostante tra Bellini e Napoli ci fu un legame sempre particolarmente solido, come ogni relazione non fu esente da sfide e momenti di tensione. Questo perché la città brulicava di talenti, ragion per cui le rivalità nel mondo artistico erano all’ordine del giorno.

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Passeggiando per le strade della città è possibile per percepire ancora quanto la musica di Bellini sia stata preponderante, specialmente nelle sale del Teatro San Carlo e nelle sale da concerto dove ha portato il suo genio.

Proprio per questo motivo a Napoli gli è stato dedicato un teatro, una piazza con una statua e una sala del conservatorio San Pietro Majella dove ha studiato da giovane.