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I Borbone parlavano napoletano, i Savoia no: chi erano gli stranieri?

L’unificazione dell’Italia nel 1861 ha suscitato un dibattito duraturo sull’identità degli “stranieri” che governavano i vari stati preunitari. Mentre i Borbone, sovrani del Regno delle Due Sicilie, sono spesso considerati invasori spagnoli, la questione della “stranierità” dei Savoia, fondatori del Regno d’Italia, è meno evidente ma altrettanto rilevante.

I Borbone, pur essendo una dinastia di origine straniera, erano radicati nel Sud Italia. Nati a Napoli o Palermo, parlavano napoletano e avevano legami profondi con il territorio. Carlo, capostipite del ramo Borbone Due Sicilie, imparò persino il napoletano per meglio comprendere il popolo. Le lingue ufficiali del Regno delle Due Sicilie erano l’italiano e il latino.

I Savoia, d’altra parte, governavano il Regno di Sardegna, con lingue ufficiali francesi e italiane. Parlavano piemontese e francese, e i resoconti dell’epoca rivelano che persino Cavour, figura chiave nell’unificazione, aveva difficoltà a esprimersi correttamente in italiano.

Savoia o Borbone: chi erano i veri stranieri conquistatori del Sud?

La scelta di Vittorio Emanuele II di mantenere il proprio numerale invece di diventare Vittorio Emanuele I d’Italia potrebbe riflettere una volontà di continuità con il passato piuttosto che una vera e propria conquista di nuovi territori.

Garibaldi, figura emblematica del Risorgimento, nacque a Nizza quando la città era francese e si oppose all’annessione del Sud Italia ai Savoia. Durante la sua vita, manifestò ostilità nei confronti del governo di Cavour, dimostrando una fedeltà ai valori patriottici.

Francesco II, ultimo re delle Due Sicilie, si considerava napoletano e incarnava un’identità radicata nel Sud. Nonostante le critiche, questo sovrano non si considerava straniero nel suo stesso regno, identificandosi profondamente con il popolo e le tradizioni locali.

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Per questo è possibile affermare che il concetto di “straniero” nel contesto dell’unificazione italiana è complesso e sfumato. E non a caso si può dire che ancora oggi, per certi versi, si continua a sentire una spaccatura profonda quanto si parla di unità per il Paese.

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Mentre i Borbone erano di origine straniera ma profondamente radicati nel Sud, i Savoia, pur essendo italiani, portarono una nuova dinastia e una cultura diversa, suscitando interrogativi sulle loro origini e la loro legittimità nel governo del nuovo stato italiano.