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L’antico proverbio napoletano sul polipo e Castel Sant’Elmo

I modi di dire sono un elemento cruciale all’interno di una lingua poiché rappresentano una forma di espressione radicata nella cultura e nella storia di una comunità linguistica. Essi sono il risultato di una lunga evoluzione linguistica e riflettono le credenze, le tradizioni, le esperienze e le peculiarità di una determinata società.

L’importanza dei modi di dire risiede nel loro potere comunicativo, che va oltre il significato letterale delle parole e si estende alla trasmissione di concetti più complessi e profondi. Essi contribuiscono a arricchire il linguaggio, conferendogli colore, vivacità e originalità. Inoltre, i modi di dire favoriscono il senso di appartenenza e di identità culturale all’interno di una comunità linguistica, poiché rappresentano un tratto distintivo e caratteristico della sua lingua.

Attraverso i modi di dire, le persone possono condividere esperienze comuni, comprenderle e identificarsi reciprocamente all’interno del contesto culturale in cui sono radicati. Inoltre, i modi di dire possono essere utilizzati come strumento educativo e di trasmissione della conoscenza, poiché racchiudono spesso insegnamenti morali.

Il polpo e Castel Sant’Elmo, il significato di uno strambo detto napoletano

In definitiva, i modi di dire sono un patrimonio linguistico e culturale prezioso che contribuisce alla ricchezza e alla diversità delle lingue e delle società in tutto il mondo. La lingua napoletana ha tantissime espressione idiomatiche che non possono essere tradotte letteralmente, e che mirano proprio ad insegnare qualcosa e a

Tra le espressioni napoletane più colorite e particolare troviamo una in particolare, che fa uso di un luogo magico della città e di uno scenario molto particolare. Si tratta del detto napoletano “A copp Sant’Elmo vò piglià o purpo a mmare” esprime l’idea di un’impresa irrealizzabile.

Si paragona quello che si vuole fare al tentativo di pescare un polpo dall’alto di Castel Sant’Elmo. Questa espressione riflette la frustrazione e l’illusione di perseguire obiettivi al di là delle possibilità e delle circostanze.

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È una metafora che suggerisce l’assurdità e l’impossibilità di raggiungere certi scopi, rimarcando l’importanza di adattarsi alle circostanze e di non perseguire ideali irrealistici. La figura retorica utilizzata crea un’immagine vivida e stravagante, sottolineando il contrasto tra la situazione impossibile rappresentata e la realtà.

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Questo detto incarna un profondo senso di saggezza popolare, invitando a essere pragmatici e a concentrare le energie su obiettivi raggiungibili, anziché perdere tempo e risorse in imprese vanamente ambiziose.